mercoledì 10 agosto 2016

Rio 2016: cicciottelle e panciuti... E se si provasse a parlare di sport?

Non sono mai stata una fanatica di sport, ma le olimpiadi mi hanno sempre affascinata. Un raduno così grande e così breve di tanti e tante atlete del mondo intero. Così tanta energia e forza e passione, concentrate in luogo e un tempo tanto ristretti. Nel 2008  le doglie del parto mi hanno colta mentre guardavo le finali di atletica, nel 2004 seguivo le gare con il mio bimbo neonato (un'altro, ovviamente...) tra le braccia. Nel Settembre 2000 le radiocronache da Sydney accompagnavano i miei viaggi notturni da Parigi a Pavia, dove stavo organizzando il mio matrimonio. Ma mai come quest'anno ho avuto la sensazione che lo sport fosse l'ultimo degli argomenti affrontati dai media.
Ovunque si parla di cicciottelle, di atleti panciuti, si commenta la forma imperfetta dell'uno o dell'altra.
Le donne sono ovviamente il bersaglio di tali commenti molto più spesso degli uomini, dimostrando, ancora una volta, che certe abitudini sono davvero dure a morire: come se fosse troppo difficile parlare di una professionista -dello sport in questo caso- senza scadere in (dis)-apprezzamenti che con la sua professionalità, competenza, capacità proprio non c'entrano.
Non è questione di politically correct o uncorrect: non mi sarei infastidita meno se le tre arciere fossero state definite "floride" o "graziose" o anche "bellissime" anziché "cicciottelle": il punto è che il loro aspetto fisico non c'entra nulla con l'argomento di cui si sta parlando, che, pensate un po', è il tiro con l'arco (sport che peraltro praticavo anche io, da cicciottella, eoni fa).
Si può parlare della loro forza, dell'impegno. Si possono approfondire la loro tecnica ed i loro stati d'animo. Ci si può sbizzarrire anche chiedendosi da quanto, per quanto e quando si allenano, per arrivare a sfiorare il bronzo alle olimpiadi. Sono tanti gli argomenti senza dover per forza rispolverare il trito e ritrito aspetto fisico.
E quindi, suvvia, leggiamoci tutti questa bella guida di Lindy West, apparsa sul Guardian di ieri, che spiega come parlare delle olimpiche, senza essere (secondo le parole di Lindy) dei "vermi retrogradi"
https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/aug/09/female-olympians-guide-gaffes-athletes-sports-makeup-shorts-marital-status-lindy-west

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