martedì 24 agosto 2010

Perché voglio andare in Quebec/2

Alzi la mano chi di voi avrebbe puntato sul Brasile come luogo da prendere ad esempio per l’emancipazione femminile… Eppure, per le prossime elezioni presidenziali che si terranno il 3 Ottobre, due candidati su tre sono donne: Dilma Roussef, del Partito dei Lavoratori e Marina Silva, dei Verdi.

La probabilità che Dilma Roussef vinca le elezioni è altissima, e, se così fosse, si tratterebbe del quinto presidente donna nel continente Sudamericano, dopo la nicaraguegna Violeta Chamorro (eletta nel 1989), la cilena Michelle Bachelet (2006), l’ argentina Cristina Fernández de Kirchner (2007), e la Costaricana Laura Chinchilla (2010).

Sorge spontaneo il confronto con la nostra casta politica ed il nostro Parlamento dove le donne sono poco più di 190 su 952 seggi…

Per dare un senso al titolo del post, le elette nell’assembla nazionale del Quebec son 37 su 125 seggi: il 30%, non male, ma migliorabile. In compenso, su 27 ministeri, 13 sono retti da donne.
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lunedì 23 agosto 2010

Perché voglio andare in Quebec

Comincio oggi una serie indefinita di post dal titolo quanto mai esplicito. Non so che cadenza avranno, né quanti saranno. Un po’ di outing, anche per aiutare me stessa ad affrontare gli addii, quando (e se…) verranno.
Ieri con Gu (6 anni) siamo passati accanto ad un vigneto durante la vendemmia. Un grosso trattore (da sempre fonte di ammirazione per qualsiasi bambino) stava manovrando lungo la collina; alla guida, una ragazza.

Il commento di mio figlio mi ha lasciata senza parole: “Ma mamma, le femmine non possono guidare i trattori!”.

Beh, io non so chi sia stato ad insegnargli certe idiozie; l’unica cosa che osservo è che queste idiozie sono ancora tanto, troppo radicate nella nostra italica cultura…

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giovedì 19 agosto 2010

Libri multilingue online per bambini

Quello che mi piace della rete è che quando mi ci addentro mi sento come in un bazaar. Tante stupidate inutili, tante affermazioni futili. E giunge il momento in cui mi chiedo perché diavolo ci sono entrata. Ma invariabilmente, quando sono lì lì per andarmene, uscire e spegnere tutto, in un angolino trovo un tesoro.
Il tesoro di oggi si chiama International Children Digital Library, o ICDL, ed è una raccolta di libri per bambini, liberamente sfogliabili online e multilingue. E’ stupendo.

International Children Digital Library, Homepage

Evidentemente, il primo pensiero corre ai nostri figli, che avranno così l’occasione di apprezzare la poesia di libri pensati, scritti ed illustrati in culture talmente lontane da noi da sembrare innavvicinabili. Ci sono libri persiani, quechua, arabi, mongoli…

Ciascuno di questi libri è stato, o sarà (forse) tradotto in una o più delle 54 lingue presenti (ma chissà che non se ne aggiungano altre) da volenterosi internauti, ed io sicuramente farò la mia parte, almeno per i libri già tradotti in inglese o francese. Guardate, per esempio, i disegni di questo libro in Persiano/Farsi

Bird, girl and her eyes

Author - Jamaloddin Akrami
Illustrator - Mitra Abdollahi


Pensate poi alla gioia di un ragazzino che, impossibilitato a leggere libri nella sua lingua nativa, introvabili in Italia, si trovi finalmente a poterne sfogliare qualcuno. E’ un servizio impagabile, ed ho intenzione di chiedere a tutti gli autori di libri per bambini che riuscirò a raggiungere di donarne almeno uno perché sia reso disponibile su ICDL.

Internet è oggi una risorsa straordinaria, ed è per me sempre una piacevole sorpresa scoprire quanti modi creativi e utili esistono per sfruttarlo… BlogBooster-The most productive way for mobile blogging. BlogBooster is a multi-service blog editor for iPhone, Android, WebOs and your desktop

Vi segnalo anche il premio White Ravens dedicato ai migliori libri internazionali per bambini e adolescenti selezionati dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco, 20 dei quali sono disponibili gratuitamente su ICDL qui.

mercoledì 18 agosto 2010

Prepararsi ad espatriare, con un libro

Essere genitori 2.0 oggi implica anche dimostrarsi pronti ad affrontare questo piccolo grande mondo globale. Le occasioni di partire per paesi lontani sono ormai frequenti, e non parlo solo di turismo.
Mio marito ed io stiamo intraprendendo i primi passi per espatriare in Quebec, Canada, alla ricerca di un mondo più giovane e aperto. I motivi di questa scelta, forse, li affronterò in altri post; oggi vorrei raccontarvi come mi sto preparando ad essere mamma lontano da quella che, almeno inconsciamente, continuerò a chiamare o a considerare “casa”.

Esiste un termine, che in Italia ancora pochi conoscono ed utilizzano, che identifica quello che i miei figli diverranno: TCK, acronimo per Third Culture Kids. La parola, coniata dalla sociologa Ruth Hill Useem negli anni ’60, identifica quei bambini che passano parte della loro infanzia o adolescenza in un ambiente culturale differente da quello della loro nascita o dei loro genitori.

Il fenomeno è stato ampiamente studiato negli Stati Uniti, dove le famiglie si muovono molto di più che nella nostra vecchia Europa, grazie all’osservazione di gruppi ben identificati di persone che si spostavano attraverso i paesi del mondo grazie (o a causa di) al loro ambiente lavorativo: militari, diplomatici, missionari…

Affascinata dal fenomeno, e soprattutto conscia dell’inevitabile impatto che le mie scelte avranno sui miei figli, ho letto il libro Third Culture Kids: The Experience of Growing Up Among Worlds di Ruth E. Van Reken. E poi l’ho riletto. Ho scoperto così che, ad esempio, I TCK tendono ad essere più maturi dei loro coetanei monoculturali durante la prima adolescenza, ma, ironicamente, tendono ad avere una adolescenza più “prolungata”. Che hanno molte più probabilità di laurearsi. Che si trovano più facilmente a loro agio con persone differenti da loro. Ma anche che subiscono una serie di shock culturali ed emozionali (si lo so, non ci voleva un libro per scoprirlo, ma aiuta…). Che spesso si sentono “fuori fase” rispetto al mondo che li circonda.



Naturalmente il mio obiettivo primario è quello di aiutare i miei piccoli virgulti ad affrontare nel modo più sereno e semplice possibile la transizione che verrà; aiutandoli, confortandoli ed incoraggiandoli nei loro momenti difficili, senza pretendere di evitare completamente frustrazione e sofferenza.

Il libro non dà consigli pratici su come affrontare le inevitabili crisi, ma mi ha dato una mano a capire quello che parole non dette potrebbero sottintendere, ed a prepararmi almeno culturalmente, se non emotivamente, a ciò che i miei bambini dovranno affrontare.

venerdì 13 agosto 2010

il corriere su iPhone (e iPad)... Gratis e senza Jailbreak

Sono una fortunata e felicissima posess...ops. Ma come si dice? Possessora? possessrice? possidente????

...

Possiedo con gioia e soddisfazione un iPhone, ed ero davvero delusa dalla necessità di pagare per leggere un quotidiano, quando il medesimo quotidiano è in lettura gratuita su qualsiasi altro dispositivo. Inoltre non avevo - e non ho- nessuna intezione di effettuare il jailbreak sul mio stupendo iPhone.

Per fortuna un post su Muffa Suburbana è venuto in mio aiuto: se avete il mio stesso problema, leggete



Come leggere il corriere, la repubblica e la gazzetta dello sport sull'iphone senza pagare e senza jailbreak

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Proprietà e gestione di Alessandra Vandone Dell'Acqua - Mastro Ragnatela