mercoledì 8 settembre 2010

Veline, uome, e desperate housewives

Non sono una sociologa. Né una psicologa. Non sono neppure una giornalista. Sono una donna con tre figli, che lavora intensamente in ufficio su argomenti che a volte mi stimolano intellettualmente e a volte trovo assolutamente inutili e noiosi. Amo cercare di capire il mondo, guardarmi in giro, curiosare (come dice il nome del mio altro blog) in tutto quel che mi capita a tiro. Giunta a questo punto, quello che trovo sempre più incredibile sono i modelli di donna che vengono presentati, non solo dai media, ma dalla scuola, dalle istituzioni…
Il mondo femminile viene oggi diviso, visto dall’esterno, in tre grossi gruppi, che potrei così sintetizzare:

La Velina

E’ quella donna che fa del suo corpo l’unico motivo di interesse per il mondo. Non occorre che si venda in senso letterale, è sufficiente che si senta in dovere di sedurre per ottenere i suoi scopi, che siano un lavoro, un aumento o qualsiasi altra cosa.

La Uoma

Ha fatto suo il modello di leadership e di governance maschile. E’ quella con le palle, in gamba, forte e determinata. Spesso non ha figli o cerca di dimenticarsi di averne. Di solito è stronza come-e più- di un uomo.

La Desperate Housewife

Per senso del dovere mal compreso si dedica anima e corpo alla famiglia, alla casa, al marito. Cerca di convincere il mondo di essere contenta così, ma dopo un po’ non ne può più di avere come unici scambi intellettivi quelli a base di gorgheggi e paroline idiote. Ama la sua casa ed i suoi spazi, ma arriva a considerarli una prigione.

…Peccato che il mondo femminile, essendo composto da persone che tendono ad essere estremamente più complesse rispetto all’altra metà del cielo, sia molto più variegato di così.

Quello che vorrei, egregi signori e gentili signore, è che finalmente ci si rendesse conto che esiste un nuovo modello di donna. Che seduce perché si diverte a farlo, e non per ottenere qualcosa. Che ama la sua casa ed i suoi figli, ma si sente realizzata intellettualmente quando stende un Business Plan o analizza la situazione economico-finanziaria di un’azienda. Che non vuole il potere sugli uomini, ma con gli uomini (leggetevi a questo proposito QUESTO piacevole articolo di Francesca Magni sul suo blog Letto fra noi). Che ama cucinare, magari anche cucire, ma che se arriva a casa alle otto vorrebbe trovare (come è sempre successo agli uomini) la tavola apparecchiata e una spaghettata per via. Che riesce a vivere con il cervello a compartimenti stagni ed è capace di tenere il mondo del lavoro e quello familiare ben separati.

Quello che vorrei che venisse compreso è che questo modello di donna è vincente. Ricordate Lynette, che ad un colloquio di lavoro mentre cambia il pannolino al suo terzo figlio discute di un nuovo progetto col suo possibile futuro capo (grazie Ilaria, che me l’hai ricordata, è una scena favolosa!)? E’ proprio questa la nostra forza: possiamo fare molte cose insieme, possiamo essere molte persone insieme. Senza che nessuna di queste persone perda nulla della sua peculiarità.

Smettiamo (noi donne in primis!!) di pensare che una donna in carriera non può essere una buona madre, e viceversa. Usciamo da questa gabbia di convenzioni che ci è stata cucita addosso. Non siamo Veline, Uome, né Desperate Housewives. Siamo sempre e semplicemente (o meglio, molto difficilmente) DONNE.

…segue…



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